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3 recensioni Voto:1 Non sono davvero carini e non ti lasciano entrare
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Voto:3
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Voto:4 Le spiagge del Sangone non avevano un nome ufficiale, quella più “cittadina” dove il torrente si univa al Po era detta “della confluenza” o “delle Vallere” e vi approdavano anche i barchini dei canottieri, mentre a valle del ponte di Corso Stupinigi (ora Corso Unione Sovietica) una discesa portava fino a una semplice stabilimento balneare con tavoli e sedie, la cui riva per tutti era semplicemente “la spiaggia del Sangone”.
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Michele
Mauro
Ci andavano soprattutto le famiglie e i giovani, a fare scampagnate col tram 41, in bicicletta o con la “Vespa” per prendere il sole e passare il tempo più che a bagnarsi nell’acqua gelida e bassa, ma con pozze pericolose, fino a quando nel ’62 una delle violente e imprevedibili piene del torrente travolse il ponte, cancellando anche tutte le spiagge a valle.
Di queste gite appena fuori porta cantò Gipo Farassino nella sua “Sangon Blues”, se non la conoscete si trova facilmente in ...